La dieta a zona o dieta 40-30-30 è stata messa a punto dal biochimico americano Barry Sears. Barry Sears il quale ha introdotto il concetto molto interessante che prende in considerazione lo stimolo ormonale prodotto dall'assunzione di un determinato macro nutriente piuttosto che l'assunzione di un determinato quantitativo di diversi macro nutrienti. Il Dott. Barry Sears ha focalizzato i suoi studi e le sue osservazioni sulle biotipologie di essere umani che sono particolarmente sensibili agli sbalzi insulinici, ossia tutti qui soggetti che hanno una scarsa capacità di normalizzare i livelli di glucosio nel sangue. L'obiettivo della dieta a zona e dello stile di vista che propone è proprio quello di portare il corpo in uno stato di calma insulinica, ossia mantenere una glicemia stabile nel sangue, condizione sine qua non per non indurre l'organismo a produrre troppa insulina o troppo glucagone. L'insulina è un ormone peptidico ad azione anabolizzante, ossia il suo compito è quello di trasportate l'eccesso di zuccheri presenti nel sangue all'interno dei muscoli e soprattutto all'interno degli adipociti, cellule specializzate per accumulare energia sotto forma di grasso. Il glucagone è un ormone peptidico ad azione catabolizzante, ossia viene prodotto dal pancreas per fare fronte ad una situazione di stress quale può essere la dieta ipocalorica, un deficit alimentare oppure l'attività fisica intensa e prolungata nel tempo. Il glucagone stimola i muscoli e gli adipociti a rilasciare energia sotto forma di acidi grassi, glicerolo ed aminoacidi glucogenetici. La dieta a zona ha come obietto quello di mantenere una situazione di equilibrio nella produzione ormonale di questi due ormoni.
Dieta a zona 40-30-30
All'interno della dieta a zona, che poco si discosta da una dieta stile mediterraneo trovano molto spazio gli acidi grassi Omega 3 (EPA, DHA ed ALA), che la moderna ricerca scientifica ha dimostrato essere molto essere molto benefici per mantenere una buona funzionalità cardiovascolare, oltre che supportare il controllo della glicemia, del trasporto di ossigeno nei tessuti oltre che nella riduzione delle incidenza di patologie specifiche quali la sindrome X, la sindrome metabolica ed il diabete. Gli acidi grassi essenziali di tipo Omega 3 sono lipidi che il corpo umano non è in grado di produrre ed è per questo è indispensabile introdurli con la dieta nella giusta quantità. Questi nutrienti sono presenti naturalmente presenti negli alimenti marini, pesci e crostacei. I pesci che ne sono più ricchi sono quelli che vivono in acque fredde, come il salmone, ma anche il pesce azzurro, dei nostri mari, come sgombro, aringhe, sardine. Tutti questi pesci si nutrono di plancton, nello specifico di gamberetti di Krill, i quali sono una fonte purissima di Omega 3 (EPA e DHA). E' utile ricordare che in natura e nel mondo vegetale ci sono alcune fonti importati di Omega 3, come ad esempio l'olio di semi di lino, l'olio di semi di cardano, le noci ed anche alcune alghe brune.Integratori per la Dieta a zona 40-30-30
Ovviamente la nostra alimentazione quotidiana è particolarmente carente di questi nutrienti poi che gli stessi sono stati in parte eliminati dalla filiera industriale e per tanto si è creato uno squilibrio nel rapporto tra questi Omega 3 e quelli di tipo Omega 6 ed Omega 9 che sono abbondantemente presenti in molti cibi di uso comune (olio di oliva in primis). Un valido supporto è rappresentato dall'assunzione quotidiana con integratori alimentari di acidi grassi essenziali Omega 3 in particolare del tipo EPA (acido eicosapantenoico) il e DHA (acido docosaesaenoico). Tra gli integratori alimentari più importanti, presenti sul mercato ci sono Omega 3 RX di Enerzona, e Omega 3 di NowFood. La dieta a zona prevede di rispettare in modo preciso alcuni parametri quali il numero di pasti giornalieri, la pratica di attività fisica, l'assunzione di alcuni grammi di Omega 3 e soprattutto l'assunzione concomitante ad ogni pasto di tutti e tre i macronutrienti, ossia carboidrati, proteine e grassi in modo bilanciato.
Certificazione Dieta a zona 40-30-30
E' opportuno ricordate che per seguire la dieta a zona in modo preciso ci si deve rivolgere ad uno specialista, certificato da Barry Sears, che possa indicare i pasti ma soprattutto possa verificare periodicamente il variare di alcuni parametri fisiologici che indicano un miglioramento dello stato di salute e del benessere generale della persona( livello della glicemia, tenore di colesterolo, percentuale di grasso corporea etc). La dieta a zona è molto valida per aiutare le persone a ridurre il peso in eccesso ma è altrettanto valida per gli sportivi che vogliono migliorare la performance fisica e mentale. Puoi venire nei negozi di integratori alimentari GJAV per trovare tutti i prodotti a marchio Enerzona, Zoneperfect, Vitawell e Planet Pro per la dieta a zona e puoi avvalerti dei medici che collaborano con noi nella sicurezza e nella certezza di ottenere risultati concreti.
Il Dott. Barry Sears ha codificato un sistema alimentare definito dieta a zona o dieta 40-30-30 che permette, attraverso l'assunzione una determinata quota di carboidrati, proteine e grassi di controllare la produzione di eicosanoidi.
Gli eicosanoidi sono ormoni autocrini, prodotti a partire dai tessuti, i quali fungono da messaggeri biochimici che controllano molti aspetti della fisiologia umana.
Gli eicosanoidi vengono prodotti a partire da alcuni alimenti o dai faramci e si distinguono in due classi a seconda degli effetti che producono sull'organismo. In particolare la secrezione di eicosanoidi influenza anche la produzione di testosterone, insulina e GH a carico degli organi e degli apparati.
Come funziona la dieta a zona?
Il ruolo della dieta a zona e dello stile di vista che viene proposto e quello di modulare con equilibrio il rilascio di eicosanoidi cercando di potenziare l'effetto di quelli "buoni" e lenendo il rilascio di quelli "cattivi" in quanto responsabili di obesità, malattie cardiovascolari, invecchiamento precoce, diabete e malattie degenerative legate alle popolazioni occidentali.
Tra gli effetti più attesi vi è la regolazione dell'ormone insulina capace di modulare la presenza degli zuccheri nel sangue e dunque la produzione di eicosanoidi cattivi che deriva dall'iperglicemia tipica dopo un eccesso di zuccheri nel pasto e nella dieta.
Rispetto alle diete tradizionali, quando si parla di dieta a zona la precedente ripartizione fatti in grammi di macroalimenti (carboidrati, proteine e grassi) prende il posto delle calorie indotti da questi stessi nutrienti. Questa evidenza è sostanziale in quanto la ricerca scientifica ha messo in luce che a parità di calorie indotte da un alimento, cambia la termogenesi e la capacità di stimolare la produzione di insulina, glucagone, GH, testosterone e per tanto non è più possibile cosiderare la dieta e l’alimentazione come la somma delle kilocalorie itrodotte nel corpo ma come l’insieme degli stimoli ormonali prodotti dai singoli alimenti o meglio dall’associazione di piu macroalimenti.
Ovviamente il concetto sovraesposto implica una conoscenza della biochimica degli alimenti e delle caratteristiche peculiari dei cibi che introduciamo quotidianamente.
I popoli caratterizzati da una costituzione magra si alimentano con un regime alimentare isocalorico, dove come nel caso della dieta 40-30-30, l’organismo umano assume una quota di calorie simile che proviene carboidrati, proteine e grassi.
Nutrendo il corpo umano con una razione di cibo isocalorica, che apporta all’incirca lo stesso quantitativo di carboidrati e proteine ma che nel contempo apporta meno della metà di questi sotto forma di grassi, ossia nelle percentuali 40/30/30 il vostro corpo migliorerà le sue capacità lipolitiche e per tanto si creeranno quelle condizioni biochimiche che influenzano positivamente la salute contribuendo ad ottimizzare il livello di grasso corporeo e stimolando la crescita della massa muscolare.
La dieta a zona, così come è stata concepita da Berry Sears, consente di perdere grasso che risulta essere causa e conseguenza di tutte le patologie a carico dei popoli occidentali, la sindrome metabolica, l’obesità ed il diabete poi. Barry Sears non ha inventato niente ma è riuscito ad interpretare i segnali biochimici prodotti dall’assunzione del cibo e soprattutto ha portato alla luce un evidenza scientifica che per anni era conosciuta solo da alcune elitè di sportivi; Una dieta che controlla il livello di zucchero nel sangue e che nel contempo apporta una discreta quota di proteine era alla base dello stile alimentare di alteti che oltre a raggiungere traguardi importanti nello sport e nelle rispettive discpline aveva come caratteristica un’ottima fisicità muscolare ed una ridotta percentuale di massa grassa corporea.
I carboidrati nella dieta a zona
Il Dr. Berry Sears introduce il concetto dei carboidrati favorevoli, a bassa densita calorica il che significa soprattutto frutta e verdura. Questi carboidrati sono suggeriti perché hanno un indice glicemico bassoin quanto entrando lentamente nella circolazione sanguigna contribuiscono a mantenere bassi e costanti i livelli di insulina, impedendo così uno stato di ipeglicemia e di iperinsulinismo , i processi alla base dell’immagazzinamento dell’energia sotto forma di grasso corporeo.
Barry Seras introduce anche il concetto di carico glicemico, ossia il quantitativo complessivo di carboidrati e zuccheri assunti nello stesso pasto, modifica notevolemnte il rilascio di insulina. L'insulina è un ormone peptidico che secreto dal pancreas entra nella circolazione sanguigna per mantenere regolari i livelli di glucosio nel sangue.
Mangiando molti carboidrati e zuccheri i livelli di glucosio nel sangue salgono velocemente, modificando la glicemia e di conseguenza il pancreas rilascia insulina per portare questa energia nei tessuti (muscoli) ma a causa si un nostro difetto genetico molta di questa energia viene catturata dagli adipociti che se ne nutrono a dismisura. Il glucosio è il nutriente per eccellenza con cui si nutre il cervello e per tanto si libera un alto quantitativo di insulina lo stesso zucchero cala nel sangue ed il cervello registra uno stato di stress che porta a mal di testa, pigrizia ed affaticamento generale.
Le proteine nella dieta a zona
La dieta a zona predilige le proteine vegetali in primis (soia, fagioli, grando) ed anche le proteine animali magre provenienti dal pesce, dalle uova, dalle carne bianca oltre che gli integratori proteici in polvere di proteine del siero di latte o con proteine totali del latte a rilascio graduale.
Le proteine assunte con la dieta stimolano il glucagone, un ormone pancreatico che ha un effetto fisiologico opposto all'insulina. Il glucagone è un ormone liporiducente che aiuta il corpo a bruciare il grasso accumulato. Il meccanismo chiave a favore del controllo ormonale della dieta a zona è rappresentanto proporio dal fatto che un corretto equilibrio nel rilascio di insulina e glucagone è alla base della riduzione delle infiammazioni intracellulari che danneggiano i tessuti e che sono da considerarsi come la concausa scatenante delle malattie metaboliche moderne.
Aumentando la presenza di glucagone nel sangue possiamo utilizzare l'energia immagazzinata nelle nostre cellule adipose per usarla come combustibile per l’attività fisica. Infatti mangiare la razione proteica in primo luogo, durante il pasto, vi aiuterà a ritardare la produzione di insulina e vi permetterà al corp o di usare il grasso come combustibile.
I grassi saturi sono sfavorevoli perche comportano a lungo termine un irrigidimento delle membrane cellulare, un processo simile a quello che si assiste con la presenza di colesterolo cattivo nei tessuti, dove si modifica negativamente la capacità del corpo di portare nutrineti in mode efficiente.
I grassi nella dieta a zona
Da un punto di vista ormonale e fisiologico, il corpo necessita di grassi per elimnare i grassi intracellulari. Non è il grasso che vi rende grassi, è invece l'alta produzione d'insulina che induce il glucosio ad essere immagazzinato nelle vostre cellule adipose sotto forma di grasso. Il grasso di per se è un combustibile a "rilascio lento" utilizzabile a scopi energetici in particolari condizioni fisiologiche come quelle determinate dalla Dieta Zona.
Così, limitate l'assunzione di grassi, ma non eliminateli dalla vostra dieta. I grassi sono un componente realmente necessario per parecchi motivi. I grassi contribuiscono a proteggere gli organi del corpo, migliorando i processi metabolici. I grassi egualmente fungono da regolatori per la produzione di insulina, ritardando l'entrata dei carboidrati nella circolazione sanguigna.
Un aspetto importante relativo alla questione del grasso è che l’assunzione di lipidi stimola un ormone chiamato CCK (colecistochinina), che contribuisce a fornire al cervello un senso di sazietà.
In particolare gli acidi grassi Omega 3, EPA e DHA assumono un ruolo chiave in quanto nutrienti essenziali della corretta alimentazione, ed in particolare rivestono un ruolo di primaria importanza nella produzione di eicosanoidi buoni a scapito della produzione di acido arachidonico, una sostananza dall'alto potere infiammatorio.
Assumendo i grassi, nella quota del 30% del vostro pasto, otterrete dei benefici fisici per i vostri organi, ritarderete l'entrata degli zuccheri nella circolazione sanguigna e ciò vi aiuterà a resistere alla fame. Questo apporto di grasso non causerà ulteriore incremento di peso; piuttosto coadiuverà il corpo ad eliminare il grasso di deposito di riserva, ritardando la produzione d'insulina.
Come impostare la dieta a zona
Per ogni chilogrammo di massa magra del corpo, dovete consumare fra 1,2 e 2 grammi di proteine al giorno (secondo il vostro livello di attività).
Per ogni 7 grammi di proteine, dovete consumare 9 grammi dei carboidrati. Per ogni 7 grammi di proteine, dovete consumare 3 grammi di grasso.
I grassi dovrebbero essere mono-insaturi per quanto possibile. Evitare gli oli idrogenati. Dato che tutto questo conteggio dei grammi di proteine, dei carboidrati e del grasso può risultare difficoltoso, per renderlo di più semplice comprensione è stato sviluppato il sistema dei "blocchi".
1 blocco di proteine è di 7 grammi; 1 blocco dei carboidrati è di 9 grammi; 1 blocco di grasso è di circa 3 grammi;
Diversamente dalle normali diete, in cui si stabilisce un apporto calorico e poi lo si suddivide per i pasti che si decide di seguire durante la giornata, nella
La dieta a zona 40 30 30 si inizia stabilendo il fabbisogno proteico in base alla percentuale di grasso corporeo, all’età, al sesso ed all'attività fisica svolta dal soggetto.
Una volta stabiliti quanti grammi di proteine servono, si calcolano il numero dei blocchi di cui si dovrà comporre la nostra dieta.
Ad esempio un uomo sportivo , di 35 anni, 70 Kg peso e che pratica regolare attività fisica porta necessitare di 18 blocchi, ossia 135 g di proteine 160 g di carboidrati e 45 g di grassi da suddividere nei 5 o 6 pasti e spuntini della giornata.
GJAV il tuo negozio di integratori alimentari, ti consiglia la dieta a zona, come stile di vita salutistico e se necessiti di una consulenza ti puoi rivolgere ad un medico certificato da Barry Sears che ti saprà indicare al meglio come raggiungere la zona del benessere.
Dieta a zona 40 30 30 - Dieta a zona e posologia di Omega 3 EPA DHA
Il mondo della dieta a zona di GJAV è dedicato al perseguimento di uno stile di vita salutistico con un particolare riferimento alle indicazioni alimentari della dieta ideata dal Dott. Barry Sears, conosciuta come dieta a zona 40/30/30 .
Per seguire la dieta a zona quanti grammi di Omega 3 bisogna assumere?
Per la dieta a zona si consiglia un’assunzione giornaliera di 2,5 grammi di acidi grassi Omega-3 EPA e DHA: con una dose quotidiana da 3 a 4 perle di OMEGREEN! potrà soddisfare questo fabbisogno. Un adeguato apporto di acidi grassi polinsaturi della serie Omega 3 (EPA/DHA), associato ad un corretto stile di vita e nell’ambito di una dieta controllata, contribuisce alla normale funzione cardiaca. La sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi, come EPA e DHA, contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue.Il termine ed il concetto di “Zona” rimandano al giusto dosaggio farmacologico, quello che ne assicura l’efficacia. Se come già Ippocrate sosteneva secoli fa, consideriamo il cibo come una medicina di cui controllare l’assunzione in termini di quantità, qualità e tempo, comprendiamo il concetto di “Zona Terapeutica”: l’equilibrio tra i due ormoni insulina e glucagone, che influenzano il nostro metabolismo determinando l’accumulo o il consumo delle sostanze nutritive assunte dal corpo. Cosa succede nello specifico? Quando mangiamo molti carboidrati, la glicemia subisce un innalzamento che richiede l'intervento dell'insulina, la quale riporta nella norma il livello glicemico, veicolando l’immagazzinamento dei nutrienti. Se però l’assunzione di cibo è eccessiva (e soprattutto a base di carboidrati) si ha un forte sbalzo della glicemia e una conseguente risposta insulinica elevata che, dopo aver riempito le riserve epatiche e muscolari di glicogeno, immagazzina l’eccesso nelle cellule adipose. Il glucagone, stimolato da una dieta più ricca di proteine è l'antagonista dell'insulina e favorisce la mobilitazione degli accumuli di glicogeno e di grassi, rendendoli disponibili per essere bruciati. Nella dieta a Zona 40-30-30, l’organizzazione dei 5 pasti e le proporzioni dei nutrienti in ognuno di essi, sono scientificamente studiate per assicurare con costanza l’equilibrio di questo asse ormonale.