Quante volte abbiamo sentito questa affermazione durante un talk show in televisione? Ma la dieta vegana fa bene o no? Ci sono rischi per la salute di uno sportivo in salute che segua una dieta priva di carne e derivati di origine animale?
Indice dei contenuti:
- Introduzione e situazione attuale sulla dieta vegana
- Dieta vegana: moda o necessità
- La dieta vegana è completa?
- Affidarsi ad un nutrizionista che conosca la dieta vegana
Introduzione e situazione attuale sulla dieta vegana
In effetti molti medici e molti dietologi sono contrari all'idea di seguire una dieta vegana in quanto sostengono che la scienza ufficiale sia contraria all'alimentazione esclusivamente vegan.
Purtroppo è molto difficile stabile a priori se una dieta vegana sia adatta ad uno sportivo o se sia indicata per fare CrossFit tuttavia sembra che ci siano body builder vegani e crossfitter vegani che riescono a "performare" con i risultati seguendo una dieta vegana o vegetariana.
Stando alle tendenze attuali e cercando di avere un apertura mentale adeguata, sembra che la dieta vegetariana (con l'inclusione di formaggi e latticini) sia accettata anche dalla maggiore parte della comunità scientifica mentre la dieta vegana trova anche una forte ritrosia da parte della classe medica.
Nel 2018 si stima che in Italia il numero dei vegani sia triplicato, passando dall'uno al tre percento della popolazione. Se all'interno di questa fascia di popolazione consideriamo anche quelli definiti vegetariani si arriva a calcolare la presenza di quattro milioni e mezzo di persone che non mangiano più né carne né pesce e regolarmente integratori e mangiano alimenti bio vegan, cruelty free che sono sempre più presenti in ogni super mercato.
Non è possibile parare di una moda in quanto la vera esigenza che sta alla base di questa scelta è la consapevolezza di abbracciare un'alimentazione consapevole, ecocompatibile, eco-sostenibile che metta al centro del dibattito e della questione morale anche l'incontro tra la crescente sensibilità per i diritti degli animali e l'impatto ambientale delle nostre scelte alimentari.
Un dato è certo, nelle popolazioni occidentali l'assunzione di alimenti di origine animale è smisurata, non risponde più ad una reale esigenza nutrizionale piuttosto al cambiamento delle abitudini e dello stile di vita, scorretto che trova una risposta con un introito eccessivo di carne e derivati, prodotti a basso costo e proposti in “chiave” smart.
Ovviamente l'Organizzazione Mondiale della Salute si è attivata mettendo in luce una forte correlazione tra le malattie degenerative, l'infarto, il diabete e l'ictus con un eccesso di introito di proteine alimentari di origine animale.
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Dieta vegana: moda o necessità? È equilibrata?
Lo scopo di questo articolo non è quello di convincere i lettori pro o contro la dieta vegana ma è quello di permettere agli stessi di acquisire qualche informazione in più in merito agli eventuali effetti collaterali causati da un errata dieta vegana sbilanciata.
In Italia ci sono centinaia di migliaia di atleti vegani e vegetariani i quali possono rivolgersi a medici, nutrizionisti e dietisti specializzati sull'argomento della dieta vegana.
La dieta vegana è una dieta equilibrata?
Sicuramente chi approccia una dieta vegan deve necessariamente variare la propria alimentazione strutturando un’ampia varietà di pasti basti esclusivamente su ortaggi, legumi, amidi ossia alimenti crudi e/o cotti che provengono esclusivamente dal mondo vegetale.
Chi è vegano generalmente ha una conoscenza piuttosto approfondita delle qualità e delle caratteristiche nutrizionali degli alimenti, dispone quindi di un’ampia scelta di nutrienti e non rischia di compromettere la giusta proporzione tra carboidrati e proteine e grassi.
Chi non è favorevole della dieta vegana tende a demonizzare la scarsità dell'apporto proteico tuttavia nella dieta moderna occidentale esiste al contrario un problema relativo ad un eccesso nell'introito proteico.
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A questo punto è ipotizzabile che la differenza principiale tra una dieta “occidentale” e una dieta vegana risieda esclusivamente nel fatto che le proteine assunte sono di origine vegetale, e per tanto essendo queste tendenzialmente a basso valore biologico potrebbero determinare uno sbilanciamento nell'apporto degli aminoacidi essenziali.
Secondo la scienza medica ufficiale e secondo le linee guida salutistiche sono sconsigliate le diete a base di sola frutta e verdura, che non offrono tutti gli elementi necessari.
Il consiglio dei nutrizionisti è quello di variare, di assumere pietanze bilanciate, con piatti integrali a base di avena, pasta integrale, riso bruno, patate, e fonti di proteine vegetali, come ad esempio tofu, seitan, alghe, ma anche noci e semi, alternative ai latticini, grassi e oli insaturi.
La dieta vegana è completa?
È possibile bilanciare correttamente una dieta vegana? Spesso vegani e vegetariani si affidano agli integratori alimentari per vegani al fine di compensare le carenze nutrizionali o meglio per potenziare la propria dieta.
È il caso degli integratori di aminoacidi essenziali oppure degli integratori energetici con creatina. Da un punto di vista nutrizionale e salutistico uno dei limiti principali associato ad una dieta vegana può essere rappresentata dalla carenza di vitamina B12, essenziale per il sistema nervoso, oltre che di calcio.
Il rimedio però c’è. Una buona fonte vegetale di B12 (che è presente soprattutto nella carne, nel pesce e in uova e latticini) vegetale è l’estratto di lievito, ma anche alghe (Spirulna, Kelp) e funghi commestibili. Sono arricchite di calcio e vitamina D invece alcune delle più note alternative al latte, come il latte di mandorla, latte di soia e il latte di avena.
Affidarsi ad un nutrizionista che conosca la dieta vegana
Innanzitutto, viene rimarcato, la dieta vegana non è più o meno sana di qualsiasi altro tipo di dieta: si possono seguire diete vegane ottime o pessime, così come possono essere eccezionali o dannose quelle seguite da qualsiasi altra persona.
La prima regola da rispettare quando ci si approccia a modificare il proprio stile di vita è quella di non improvvisare ma di farsi seguire da un professionista. Questa regola vale anche per gli sportivi in salute che per moda, per necessita o per scelta etica vogliano approcciare una dieta molto restrittiva, in quanto nei vegani, che seguono una dieta “fai da te” si riscontrano spesso problemi di malnutrizione o ridotto assorbimento dei nutrienti.
Il ruolo di uno specialista diventa determinante al fine di ovviare alle principali carenze nutrizionali che si verificano seguendo la dieta vegana. In particolare spesso ci si trova di fronte a carenza di proteine, zinco, calcio, ferro, vitamina D, Omega 3, ma sappiamo che la preoccupazione di molti specialisti rivolta principalmente alla mancanza di vitamina B12.
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La vitamina B12 è determinante nello sviluppo e nella conservazione di un buono stato di salute perché influenza moltissimi processi biochimici come l'eritropoiesi e il funzionamento del sistema nervoso.
Nelle donne e quindi e soprattutto quelle giovani che fanno sport la carenza di B12 in età fertile può portare alla sindrome premestruale.
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