Il CrossFit si sa è una disciplina sportiva molto intensa che prevede allenamenti frequenti ad elevata intensità di carico con l'impiego di esercizi come sollevamento pesi e la ginnastica.
Chi pratica CrossFit a livello agonistico purtroppo è soggetto a infortuni e, spesso c'è chi non rispetta un adeguato periodo di recupero dopo un trauma e riprende immediatamente gli allenamenti.
Nonostante questo problema, nello stile cameratesco, che ben rappresenta una disciplina nata per dare man forte alle èlite militari, la mascotte di questo sport è lo “zio rabdo”, un pagliaccio cattivo che rappresenta un muscolo collegato a una macchina per la dialisi. Questa cosa può sembrare di cattivo gusto, ma è una realtà, legata anche alla pratica del CrossFit.
Con il termine scientifico di radbomiolisi si intende una condizione metabolica che porta un danno al muscolo scheletrico, al sangue (acidosi) ed ai reni. Questa patologia si scatena quando in seguito alla pratica di attività fisica ad elevata intensità e prolungata nel tempo, si sprigionano in eccesso nel sangue delle molecole come mioglobina, creatinina, calcio, potassio e acido urico, in livelli sballati. In particolare, la mioglobina è particolarmente pericolosa, perché è una sostanza tossica che crea insufficienza renale.
La rabdomiolisi si verifica quindi in presenza di un catabolismo eccessivo a carico della matrice cellulare muscolo scheletrica, le fibre danneggiate rilasciano la mioglobina nel flusso sanguigno. La mioglobina può essere tossica per le cellule renali e può danneggiare e ostruire il sistema di filtrazione del rene.
Le complicanze della rabdomiolisi comprendono anche la coagulazione intravascolare disseminata, una condizione che si verifica quando piccoli coaguli di sangue iniziano a formarsi nei vasi sanguigni.
Quando si presenta la rabdomiolisi?
La rabdomiolisi è una condizione estrema di stress metabolico che si presenta quando si ha un dispendio energetico, metabolico e neurale totale, ossia quando diamo fondo ad ogni approvvigionamento energetico del nostro corpo. A questo punto la naturale sovra compensazione fisiologica del nostro corpo va in tilt e si scateno una serie di eventi che si concludono una marcata apoptosi cellulare (la morte stessa della cellula).
La rabdomiolisi si verifica quando c’è un danno al muscolo scheletrico, ossia quando la cellula muscolare ferita immette mioglobina nel sange. La mioglobina può essere tossica per i nefroni e può penalizzare il sistema di filtrazione del rene.
La radbomiolisi si presenta con:
- Urine di colore rosso-brunastro;
- Spossatezza, stanchezza cronica;
- Affaticamento generale;
- Vomito;
- Infiammazione muscolare e articolare;
- Gonfiore permanente alle mani o ai piedi;
- Letargia;
- Debolezza, vertigini;
- Sintomi di ipercaliemia (palpitazioni dovute a disturbi del ritmo cardiaco);
Per la sua diagnosi il medico prescriverà un’analisi di sangue e urine, che andranno a valutare i livelli di CPK- creatina fosfochinasi (relative al danno muscolare), la presenza di miglobina (per la valutazione del danno renale), e i valori di potassio e di creatinina. Gli esami del sangue possono includere un emocromo completo, analisi della funzione renale (BUN e creatinina). Livelli marcati di CPK nel setting clinico appropriato confermano la diagnosi.
La cura per la radbomiolisi sarà diversa e varierà in relazione al danno subito. Si può andare dalla reidratazione, tramite somministrazione di liquidi per via endovenosa e si arriva all’emodialisi.
Esiste un legame tra CrossFit e rabdomiolisi?
Il dottor David A. Wang, medico sportivo presso l’Hospital For Special Surgery, atleta praticante CrossFit, molto vicino al mondo degli agonisti, ha illustrato a Fox News come, una volta che la cellula abbia esaurito tutta la sua energia e il suo contenuto ematico, questo finisca per andare a danneggiare i reni.
Il dottor Wang conclude affermando che, chi assume farmaci come le statine, necessarie per abbassare i livelli di colesterolo o chi soffre di altra patologia dovrebbe allenarsi in modo più blando, mentre chi soffre di malattie metaboliche deve invece stare alla larga da questa pratica sportiva. Se il colore delle urine cambia e diviene di colore scuro è il momento di fermarsi per tutti.
La dottoressa Tania Dempsey, medico presso l’Armonk Integrative Medicine, affrontando il dibattito sulle concause che determinano l'insorgenza della rabdomilisi ha spiegato che gli atleti che praticano il CrossFit si spingono, durante gli allenamenti a livelli estremi di intensità e non si fermano neppure quando avvertono dolore.
D'altro canto è necessario ribadire che questa patologia colpisce, in parte, gli atleti agonisti di elitè, i quali praticano anche 8-10 sessioni di allenamento alla settimana e per tanto non è detto che chiunque pratichi questo sport possa essere affetto da rabdomiolisi, infatti, in uno studio pubblicato sul Journal of Strenght e Condition Research sono stati intervistati 132 atleti praticanti CrossFit ce, sebbene il 73,5% di loro avesse subito infortuni durante l’allenamento, nessuno di questi aveva poi presentato sintomi di rabdomiolisi.
D'altro canto il dottor Kyle Lennon, del Northwell Health-GoHealth Urgent Care, ha dato un parere confortante per tutta la community del CrossfIT, affermando che la radbomiolisi è una malattia rara tra questi sportivi e in oltre i vantaggi offerti dalla pratica del CrossFit sono ampiamente superiori ai rischi che si corrono.
Sarà sufficiente praticare CrossFit con criterio, evitando di andare oltre le proprie possibilità e, soprattutto, cercando di aspettare di riprendersi completamente da un infortunio prima si riprendere ad allenarsi in modo intensivo. Per correttezza di informazione dobbiamo ricordare che è un rischio probabile per tutti coloro che tendono ad allenarsi più del dovuto.
Emerge ancora una volta l'esigenza, tra gli atleti di CrossFit di programmare e periodizzare in modo serio e scientifico il programma di allenamento mensile o settimanale al fine di considerare dei tempi tecnici, necessari per attuare un pieno recupero psicofisico, ossia delle scorte energetiche, dei tessuti muscolari e del sistema nervoso.
Quali sono le cause della rabdomiolisi?
La rabdomiolisi è spesso vista come una complicazione di un evento medico importante come un trauma o un’altra malattia tuttavia i sintomi specifici di questo disturbo possono manifestarsi in conseguenza di un esercizio fisico intenso e prolungato come una maratona o un sollevamento pesi eccessivo piuttosto che un workout o una gara di CrossFit.
Alcune cause comuni del danno muscolare dovuto alla rabdomiolisi includono, la sindrome compartimentale da schiacciamento tipica su soggetti che si sono feriti a causa di espolosioni o gravi incidenti con conseguente pressione prolungata causata dalla permanenza sotto oggetti pesanti , tipico nei traumi post sisma o da esplosione in ambiente urbano.
Come prevenire la rabdomiolisi?
I programmi di allenamento e le routine di CrossFit delle classi devono essere attentamente programmati da personale qualificato per prevenire il sovrallenamento. Questo include anche il fatto di evitare o ridurre al massimo le sessioni di allenamento in condizioni di caldo estremo.
È necessario in oltre garantire una corretta idratazione con sali minerali alcalinizzanti durante e immediatamente dopo il WOD per ripristinare i liquidi intracellulari e ridurre notevolmente il rischio di danni muscolari.
È molto utile integrare oltre ai sali minerali ipotonici anche con BCAA, aminoacidi a catena ramificata (come Workout! e Musclemass!) durante o dopo l'allenamento.
Nell'immediato post workout è opportuno sfruttare al massimo la finestra anabolica, assumendo sali minerali alcalinizzanti per favorire l'anabolismo, aminoacidi essenziali per stimolare la sintesi proteica, glutammina e OKG per ridurre il catabolismo e zuccheri e carboidrati per ripristinare le riserve energetiche.
In fine è opportuno porre attenzione ai segnali del corpo, se manca lo stimolo, l'energia o la motivazione è opportuno prevedere un periodo di scarico parziale o totale dagli allenamenti, magari diversificando dal CrossFit con attività aerobica a bassa intensità. Quando il corpo ha bisogno di una pausa bisogna ascoltarlo.
Prima di tutto non ti allarmare, come già detto la rabdomiolisi causata da allenamento eccessivo è molto rara, per cui parla con il tuo coach, magari abbina un programma nutrizionale funzionale al tuo obiettivo.
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