Un ferrarese d'adozione vola in Irlanda, precisamente nella città di Belfast, per competere in una gara di CrossFit unica nel suo genere; benvenuti all’Irish Throwdown. Michele Venturella, nato 25 anni fa a Isola della Scala (VR), parte dall’Italia emozionato per la qualificazione ottenuta e pieno di grandi aspettative per un WOD di gara dal quale, grazie alla sua determinazione, vuole uscire a testa alta. Noi lo abbiamo intercettato a pochi minuti dalla sua partenza per porgli 10 domande che ci raccontano qualcosa in più del ragazzo che qualche anno fa si è avvicinato un po’ per caso a questo sport, ma che ora è diventato parte della sua vita.
Ciao Michele, domani ci sarà un evento molto importante per te. Ti sei qualificato, infatti, al CrossFIt Irish Throwdown. Emozionato per la sfida che ti attende?
Per il momento sono abbastanza tranquillo per i due giorni di gara che mi aspettano a Belfast agli Irish Throwdown. Non ti nascondo che da quando ho ricevuto la notizia della qualifica ci ho pensato praticamente tutti i giorni. Sicuramente la calma che ho ora, lascerà spazio all'adrenalina non appena salirò in pedana.
Per chi non mastica CrossFit come te, ci descrivi di che gara si tratta, quanti WOD ti aspettano, chi ci sarà e l’importanza di questa competizione?
Si tratta di due giorni di gara, la competizione più importante che si svolge in Irlanda, ma anche una gara con un discreto risalto a livello internazionale. Gli atleti saranno chiamati ad affrontare 4 WOD il primo giorno e 2 il secondo, più eventuali semifinali e finali. Ci sarà qualche nome importante, soprattutto tra le donne. Pur non conoscendo gli altri atleti, credo che il livello sia abbastanza alto visti gli standard del WOD.
Allenatore presso il Box Red Wall di Ferrara e anche atleta professionista… le due cose possono essere portate aventi allo stesso modo e ad alto livello?
Ahahahah. Non mi ritengo un professionista, non come atleta quantomeno. La difficoltà a conciliare lavoro, allenamenti e studio (ancora in specializzazione di scienze motorie) sono alte. Ma la priorità resta il Box e i ragazzi da allenare a cui bisogna sempre dare il 100%; poi vengono gli allenamenti, che si affrontano sempre con entusiasmo e voglia di fare il massimo, ma a volte le energie, scarseggiano.
Non solo atleta, ma anche Dottore in Scienze Motorie. È stato difficile conciliare lo studio con la tua passione per il CrossFit?
È stato difficile e lo è tutt'ora, come ti dicevo sto facendo la specialistica qui presso l'Università di Ferrara. Piano piano, non bisogna avere fretta e essere consapevoli che non puoi riuscire ad avere tutto subito, le cose vengono con calma.
Da studente a insegnate/istruttore. Il Box di CrossFit Red Wall Ferrara dove lavori è l’unico in Italia ad essere ospitato all’interno degli impianti del CUS. Quali attività avete in essere con l’Università di Ferrara? Soddisfatti per questa partnership?
Il rapporto con l'Università è fondamentale per noi. Il CUS è ciò da cui prende vita. Siamo in simbiosi con l'Ateneo di Ferrara. Abbiamo già ospitato una gara solo per studenti universitari, con l'obiettivo di partecipare ai CNU del prossimo anno. Inoltre, con il mio collega Marco Cecchin (docente del corso) abbiamo avviato un corso opzionale di allenamento funzionale presso l'Università. Non possiamo che essere soddisfatti!
Ora che sei dall’altra parte della “barricata”, puoi svelarci che rapporto c’è con gli studenti di scienze motorie che vengono a lezione da voi? Hanno voglia di imparare questa nuova disciplina o c'è ancora molto scetticismo?
Con gli studenti il rapporto è molto buono e molto molto diretto, cerchiamo di creare contatto anche per trasmettere al meglio la nostra passione e le nostre conoscenze. I ragazzi sono molto disponibili e hanno un sacco di voglia di imparare, sono stati e sono molto partecipi durante gli allenamenti. Lo scetticismo c'è ancora, ovviamente, ma cerchiamo di far capire le basi della disciplina e che se le cose vengono fatte con professionalità e passione non si corrono rischi.
Michele e il CrossFit. Un amore nato per caso?
Più o meno. Un amore nato per la mia passione per lo sport in generale, che (mentre praticavo rugby) mi ha spinto a provare molte cose dal punto di vista dell'allenamento fisico. Mi sono subito appassionato per la grande varietà di cose che si fanno e per l'intensità in cui si fanno e la soddisfazione che viene subito dopo. Da lì in poi è stato tutto un continuo approfondimento di questo sport e anche delle varie teorie e tecniche di allenamento. Il mio interesse poi è coinciso con quello del CUS per questa disciplina. Così è nato anche Crossfit Red Wall.
Torniamo al grande evento che ti vedrà impegnato questo fine settimana. Un pronostico sulla tua classifica finale?
Nessun pronostico (scaramanzia)! L'importante è quello che potrò imparare da questa esperienza, la prima di questo livello per me e la prima gara dopo molto tempo.
Dicono che uno degli aspetti più importanti che caratterizza il mondo del CrossFit è il senso di appartenenza e di comunità che lega gli atleti che praticano questo sport. Fuori dal WOD, quindi, possono esistere veri legami di amicizia o è tutta finzione perché quello che conta alla fine è il risultato individuale?
La community è molto importante, soprattutto fuori dal WOD perché ti permette di scambiare idee, informazioni e di migliorarsi confrontandosi con altri atleti. Anche durante i WOD la community esiste, la sofferenza e la fatica che si affrontano durante i WOD la conosciamo tutti. Quindi, anche se qualcuno finisce prima di te, ha provato le stesse sensazioni e non può che incitarti!
Michele Venturella, atleta, istruttore e… Quali sono i tuoi interessi quando le luci del WOD si spengono?
Finita la gara rallenterò un pochino con gli allenamenti ma continuerò al massimo ad insegnare ai miei atleti. La stagione sportiva si sta per concludere e per il prossimo anno abbiamo molti progetti interessanti!
Grazie mille per la disponibilità e… in bocca al lupo per la gara!!!
Grazie a te e crepi il lupo!