Atleta, allenatore, imprenditore e non solo. Perché per Riccardo Donati il CrossFit non è solo uno sport, ma molto di più. Dal suo background sportivo, fino alla scoperta del primo WOD, dalla laurea in scienze motorie, alle sue giornate da atleta professionista con le session di allenamento assieme ai suoi allievi, accompagnate dal suo nuovo stile vegano. Siamo tornati nel suo BOX, Crossfit Bologna by Nativa, per una nuova chiaccherata con lui. Per raccontarvi le opinioni, i successi e gli obiettivi di un ragazzo che punta sempre in alto.
Ciao Riccardo! Grazie per questa intervista! Se dovessi descrivere il CrossFit utilizzando solo tre parole, quali useresti?
Che posso dire… per me il CrossFit è soprattutto passione, amicizia e divertimento. Passione, perché questo è un ambiente veramente unico, capace di trasmetterti emozioni incredibili. Divertimento, perché fare questo sport ti consente di praticare una grande varietà di esercizi durante un singolo allenamento. Amicizia, perché questo è uno sport che ti consente di creare forti legami con le persone che poi spesso durano nel tempo.
Il CrossFit in Italia. C’è ancora tanta strada da fare?
Nel nostro Paese questo sport si è affermato molto lentamente. Ora però siamo in tanti e i Box di CrossFit aumentano giorno dopo giorno. Questo è veramente bellissimo per tutto il movimento. La mia speranza è che si crei maggiore unione tra i Box, perché alla fine condividiamo la stessa passione e quindi si potrebbe collaborare per creare qualcosa di bello insieme, come scambiarsi le opinioni sui metodi di allenamento o tanto altro. Unire le forze aiuta e forse questo “scatto” in Italia deve ancora arrivare.
Sempre parlando di CrossFit, quali sono le differenze rispetto alle altre nazioni?
Direi prima di tutto la mentalità. Negli USA ad esempio, il CrossFit è praticato sin da quando si è ragazzini e comunque alcuni dei loro sport sono molto più propedeutici alla disciplina rispetto ai nostri. L’esempio più lampante è dato dal Football americano. Penso che in quella nazione è molto chiaro, rispetto alle altre, il concetto di meritocrazia. Se vinci e sei bravo allora arrivano i grossi sponsor che ti aiutano nel perseguire i tuoi obiettivi. In Italia purtroppo questo principio non esiste o forse non per tutti. Sono diversi anni che ottengo eccellenti risultati anche a livello internazionale e mi sono sempre dovuto pagare da solo le spese di viaggio, vitto e alloggio per le trasferte di gara. Forse io non sono un grande “venditore”, ma evidentemente nel nostro Paese se si vuole ottenere qualcosa in tal senso devi esserlo.
Non solo grande atleta, ma anche imprenditore. Ci racconti da dove è nata l’dea di aprire un tuo Box?
Diciamo che io nasco come personal trainer. Mi piaceva quello che facevo, ma volevo qualcosa di più. Volevo creare un ambiente diverso, dove le persone potessero sentirsi come a casa, ed effettivamente all’inizio è stato proprio così. Eravamo, infatti, dentro un grande appartamento e da lì è partito tutto. Era come se la gente entrasse in casa nostra. Ho detto nostra volutamente perché il progetto di aprire un Box di CrossFit è un’idea nata con mia sorella Elisa. A Bologna siamo stati i primi ad aprire e oggi il Box Crossfit Bologna by Nativa è veramente una bella realtà dove tutti, dalla signora di 60anni al super atleta, possono allenarsi.
Risultati importanti; si a livello sportivo sia a livello accademico con una laurea conseguita in scienze motorie. Quanto conta essere preparati su più aspetti quando si insegna alle persone?
Direi che è essenziale. Quando sei in parte responsabile della salute delle persone devi essere preparato. Io cerco di avere una preparazione a 360° non solo sul lato atletico. Poi gli esercizi dello sport che insegno, il CrossFit, sono molto duri e devono essere spiegati bene. Il rischio è quello di dare delle indicazioni sbagliate che possono compromettere la salute delle persone e questo non deve mai accadere.
Quali sono i risultati sportivi più importanti che hai ottenuto nel CrossFit?
Nel 2012, in modo del tutto inaspettato, sono stato catapultato ai Regionals. È stata una vera sorpresa perché avevo iniziato con il CrossFit solo dal 2010. Naturalmente venivo già da un background sportivo di alto livello iniziato all’età di sei anni; prima con l’atletica leggera e poi proseguito con gli allenamenti di Thai Boxe.
Questo ovviamente è stato fondamentale nel mio primo approccio al CrossFit, perché già conoscevo quel tipo di fatica. La cosa molto bella è che sono tornato ai Regionals anche nei due anni successivi (2013 e 2014) e l’esperienza che ho fatto è stata fantastica: tanto sudore, ma anche tanta voglia di stare assieme e competere con grandi atleti che condividono la tua stessa passione.
E per il futuro… che obiettivi ci sono?
Ah, chi può dirlo. Personalmente sono uno che adora la competizione e cerco sempre di alzare l’asticella del mio limite. Ora sto seguendo altri ragazzi nella preparazione. Spero in futuro di poter competere con loro perché il CrossFit per me è soprattutto amicizia.
Parliamo di alimentazione; tu segui una dieta particolare per l’attività sportiva che svolgi quotidianamente?
Adesso seguo un regime alimentare totalmente vegano e devo dire che mi sto sentendo molto meglio rispetto a prima. I risultati poi si vedono anche sul lato sportivo perché miglioro giorno dopo giorno.
In che modo ti sei avvicinato agli integratori alimentari GJAV ?
Devo dire che ero da tempo alla ricerca di un integratore che fosse anche specifico per chi segue una dieta vegana come la mia. Da quando assumo gli integratori GJAV mi sento veramente meglio e più performante rispetto ai periodi nei quali prendevo altri tipi di integratori.
Ho notato subito le tante certificazioni del marchio e questa cosa è stata molto importante nella mia scelta. Poi devo dire che non ho assolutamente disturbi fisici a livello di intolleranze o altro. Per me sono ottimi e mi trovo molto bene.